Dopo alcuni mesi di incertezza politica, finalmente nasce il nuovo governo: Movimento 5 stelle e Lega, con Giuseppe Conte in qualità del Presidente del Consiglio e Marco Bussetti ministro dell’Istruzione, a cui rivolgiamo i nostri più sentiti auguri di buon lavoro e speriamo che possa agire con cura e attenzione per risolvere gli annosi problemi che colpiscono la scuola italiana. È ora il momento di agire a favore della scuola, è ora il momento di mettere in atto strategie efficaci volte a ridare valore a questa istituzione. Con queste parole si esprime il Prof. Luciano Scandura, responsabile dell’Associazione M.S.A. (comparto scuola), il quale illustra di seguito le misure che lo Stato deve necessariamente prendere per ridare piena dignità al sistema scolastico italiano, ai docenti e al personale ATA.

Innanzi tutto urge uniformare il CCNL al fine di eliminare le differenze tra personale precario e personale di ruolo; valutare per intero il servizio pre-ruolo nella ricostruzione di carriera; attribuire pari valore al servizio di ruolo e a quello pre-ruolo nella graduatoria interna d’istituto; concedere gli scatti di anzianità, nonché il bonus di 500€ anche ai precari, siano essi docenti o personale Ata, nella convinzione che, espletando le medesime funzioni, entrambi i servizi, quello a tempo determinato e quello a tempo indeterminato, devono necessariamente essere equiparati sotto ogni aspetto e non ci possono essere discriminazioni di alcuna sorta.

Ma tutto questo non basta. Ci auguriamo che il nuovo governo si adoperi per trovare soluzioni concrete al fine di eliminare il precariato storico. In primo luogo, immettere in ruolo gli oltre 40.000 docenti sul sostegno che ogni anno ricoprono incarichi annuali; assumere vincitori e idonei al concorso 2016; assumere dalla II fascia di Istituto; prevedere un piano di stabilizzazione per i docenti con 36 mesi di servizio, abrogando il comma 131 dell’art. 1 della legge 107/2015 (che stabilisce un limite di 36 mesi per i docenti a tempo determinato), nonché assumere i precari Ata con oltre 24 mesi di servizio svolto nello Stato.

Inoltre, appoggiamo l’idea di annullare la Legge Fornero, introducendo la possibilità andare in pensione a quota 100, anche per gli addetti della scuola, in sintonia con il resto d’Europa, dove l’età media pensionabile è 63 anni, inclusi gli insegnanti. Siamo favorevoli alla volontà di eliminare le classi “pollaio”, che da un lato consentirebbe di creare nuovi posti di lavoro per i docenti e dall’altro migliorerebbe notevolmente la didattica. Chiediamo altresì che vengano ripristinate le ore tagliate dalla legge Gelmini, aggiungendo 4 ore al tempo scuola negli istituti superiori. Di fondamentale importanza intervenire anche a  tutela del personale Ata, che sempre con la legge Gelmini ha visto un taglio del personale del 17%,  con notevoli disagi soprattutto per le sedi distaccate, che si sono ritrovate con un solo collaboratore.

Infine, in merito alla scuola primaria, ci auguriamo che il nuovo governo tenga fede alle promesse fatte in campagna elettorale, prestando particolare attenzione alla questione dei diplomati magistrali e in generale al problema del precariato nella scuola dell’infanzia e della primaria. Inoltre, in questo ambito, è opportuno sottolineare l’importanza di introdurre in maniera più significativa lo sport, attraverso la figura del laureato in scienze motorie nell’organico di ruolo.

È evidente quindi che le sfide che si troverà ad affrontare il nuovo governo sono numerose, ma rinnoviamo i nostri auguri di buon lavoro al nuovo ministro dell’istruzione, affinché possa davvero agire per la salvaguardia e la crescita di una delle più importanti istituzioni dello Stato, ossia la scuola.

Il Coordinatore Nazionale settore scuola Prof. Scandura Luciano

Il Responsabile della Comunicazione Prof. ssa Elisa Moliterni

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